Diocesi: mons. Tisi (Trento), sobrietà è “invito alla lentezza” per ridare valore al tempo

Sobrietà, come “inno alla lentezza”. È uno degli inviti contenuti nella lettera scritta dal vescovo di Trento, Lauro Tisi, a quella che da un anno è la sua comunità. “Ridiamo valore al tempo, non affanniamoci a saturare le nostre agende”, l’invito del presule, che inizia la sua lettera lanciando un grido d’allarme per l’aumento del numero dei suicidi: “Essi documentano un’esaltazione schizofrenica della velocità, dietro la quale si maschera però, il più delle volte, la nostra incapacità di trovare il coraggio di perdere tempo nella relazione con gli altri”. “La sobrietà riscrive il rapporto con i fratelli, è valore relazionale”, ricorda il vescovo, che esorta a “rinunciare all’accumulo di tempo occupato e retribuito, per liberare spazi di opportunità per gli altri, nella gratuità”. Alla fine della lettera, un elogio alla bellezza della non violenza, tema su cui Papa Francesco insiste a più riprese, stigmatizzando “quella diffusa apatia che impedisce di reagire a un mondo immerso nella violenza”. “La pace prima che traguardo, è cammino. E per giunta cammino in salita”, la citazione di don Tonino Bello: “Torniamo a camminare sui sentieri ossigenanti della pace e della non-violenza”, l’invito. Due gli esempi di profeti di non-violenza, proclamati di recente beati, menzionati da mons. Tisi: l’altoatesino Josef Mayr-Nusser e il trentino Mario Borzaga.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy