Carcere e dipendenze: Contento (Antidroga), “vigilanza incrociata di famiglia e comunità” contro le nuove droghe

La presenza di tossicodipendenti nelle carceri italiane è massiccia e a preoccupare è la dipendenza dei giovani dalle nuove sostanze. “Il disagio giovanile è crescente”, ha detto Maria Contento, capo del dipartimento Politiche antidroga, durante un seminario organizzato oggi a Roma da Focsiv. “Le nuove sostanze – ha aggiunto – i giovani le acquistano sui siti, cambiano continuamente ed è difficile anche per i genitori vigilare. Serve una vigilanza incrociata da parte di famiglia e comunità ecclesiastica. Credo molto nel ruolo della famiglia, della Chiesa come comunità per supportare i genitori”. Marina Ceccarelli, della Comunità di Sant’Egidio, ha portato la testimonianza dell’opera dei volontari nelle case circondariali: “A Roma e nel Lazio il problema oggi è la collaborazione con la magistratura di sorveglianza che non c’è. È difficile entrare nelle carceri”. “Credo che le possibilità ci sono – ha sostenuto – . È vero che non ci sono i soldi ma è anche vero che in passato con la cassa delle ammende si sono fatti dei progetti, perché non recuperarla?. Un aiuto grande va dato alle famiglie, quando sanno che il caro torna a casa non sanno come aiutarlo e dargli da mangiare. È chiaro – ha concluso – che se non si dà una mano quello che era un ex detenuto delinque di nuovo e torna in carcere”.

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