Ucraina: domani in 6mila sulla tomba di san Giosafat. Shevchuk, “pregheremo per la pace e l’unità”

Sono circa 6mila gli ucraini attesi domani in Vaticano dove saranno pellegrini sulla tomba di san Giosafat nel 150° anniversario della canonizzazione e parteciperanno alla Divina Liturgia celebrata in san Pietro da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina. In un’intervista a Radio Vaticana, Shevchuk ricorda che “san Giosafat è un martire per l’unità della Chiesa” e per questo “la santità di questo vescovo porta in sé un forte messaggio: tutti i cristiani devono pregare, lavorare e – se c’è bisogno – anche morire per restaurare l’unità visibile e piena della Chiesa di Cristo”. Sua Beatitudine rileva che “celebreremo la liturgia nel rito bizantino all’altare della Confessione” grazie al fatto che “il Papa ci ha concesso un privilegio particolare, perché su tale altare, che è collocato sopra la tomba di San Pietro, solo il Papa può celebrare”. “Pregheremo per la pace in Ucraina”, assicura Shevchuk, aggiungendo che “pregheremo per l’unità delle Chiese in Ucraina, perché forse questo dolore della divisione fra cattolici e ortodossi non è così visibile e tangibile ma in Ucraina attraversa il cuore della nazione”. “Oggi come mai – osserva – davvero si sente il bisogno dell’unità fra i cristiani per avere una pace autentica”. Sulla situazione attraversata dal Paese, dove da poco è stata concordata la “tregua del pane”, Sua Beatitudine evidenzia che “se continueranno i combattimenti e non si potranno raccogliere i frutti della terra ci sarà il rischio di un grave problema di alimentazione per la gente”. “I volontari della Caritas Ucraina – conclude – ogni giorno rischiano la loro vita cercando di portare il pane sotto i bombardamenti alla gente”.

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