Stefano Rodotà: Soro (garante privacy), “l’Italia deve a lui quasi tutto del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali”

“La morte di Stefano Rodotà – proprio nel ventennale della legge sulla privacy da lui fortemente voluta – è una perdita incolmabile, in particolare per l’Autorità che egli per primo ha presieduto e per la quale continua a rappresentare un punto di riferimento insostituibile”. Così Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante per la privacy, commenta la scomparsa di Stefano Rodotà, morto ieri all’età di 84 anni. “Il nostro Paese – e non solo – deve a lui molto, quasi tutto, di quel diritto fondamentale alla protezione dei dati personali, che – spiega Soro – rappresenta sempre di più la garanzia di libertà nella società digitale”. “Personalmente perdo un amico indimenticabile”, conclude l’attuale Garante.

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