Morbillo: Valentini (Gemelli), “stiamo assistendo a una vera epidemia”. “Necessario che in Italia evolva la cultura vaccinale”

“Stiamo assistendo a una vera epidemia”. Così Piero Valentini, direttore dell’Uoc di pediatria del Policlinico Gemelli e docente di Malattie infettive alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, commenta l’aumento in Italia e in Europa della diffusione del virus del morbillo. Nel nostro Paese, nell’ultimo anno, si sono registrati 1.920 casi. In un’intervista pubblicata da “CattolicaNews”, il pediatra rileva che “la riduzione della percentuale di soggetti vaccinati e la scarsa attenzione nei confronti della schedula vaccinale, che prevede una seconda dose fra 5 e 7 anni, ha creato i presupposti per quello che stiamo osservando”. “A essere colpiti – aggiunge – sono molti giovani-adulti, non vaccinati o vaccinati in modo incompleto e, di conseguenza, i bambini più piccoli, nel primo anno di vita”. Circa la diffusione del morbillo, Valentini ricorda che “essendo una malattia altamente contagiosa, le situazioni di sovraffollamento favoriscono la trasmissione interumana”. “Per chi non è vaccinato – spiega – sarà bene evitare i soggetti che presentano i sintomi compatibili con il morbillo, lavare sempre bene le mani dopo avere avuto contatti con altre persone, evitare i luoghi sovraffollati”. E “vaccinarsi al più presto” o “completare la vaccinazione, per chi ha già ricevuto una prima dose” perché “non si può vivere in isolamento”. “Le vaccinazioni vanno effettuate al momento giusto, in modo corretto, seguendo le strategie disegnate dalle schedule vaccinali”, prosegue Valentini, secondo cui “è necessario che nel nostro Paese evolva la cultura vaccinale, spesso minata da correnti di pensiero contrarie alle pratiche vaccinali”. Combattere le “bufale” – conclude il pediatra – “è un preciso dovere dei medici e di chiunque operi in ambito sanitario, diffondendo il più possibile le informazioni utili a comprendere l’importanza dei vaccini e rispondendo con tesi basate su evidenze scientifiche, che mancano alle teorie portate avanti da chi è contrario ai vaccini”.

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