Simposio docenti università: Gianotti, il Cern come modello europeo della ricerca

Il Cern di Ginevra non è soltanto il più grande laboratorio al mondo per lo studio della fisica delle particelle ma è anche “un modello organizzativo che è oggetto di studio per i sociologi, le business schools, i manager e gli amministratori delle aziende”. Lo ha detto Fabiola Gianotti, l’italiana che del Cern è direttrice generale, nella Lectio Magistralis tenuta nel corso del XIV Simposio internazionale dei docenti universitari, in svolgimento a Roma. La Gianotti, dunque, ha presentato lo straordinario “caso” organizzativo del Cern, la cui eccellenza non si manifesta soltanto sul piano dei risultati scientifici. I suoi esperimenti coinvolgono 3mila scienziati provenienti da oltre 40 Paesi. La struttura in tutte le sue componenti e dimensioni è stata progettata da centinaia di fisici ed ingegneri provenienti da centinaia di istituzioni e costruita da centinaia di aziende. Com’è possibile far funzionare questo insieme così complesso “al costo di un cappuccino all’anno per ogni cittadino europeo”?
In estrema sintesi, la direttrice del Cern ha indicato in quattro pilastri il segreto del successo del Cern: l’autorità proviene dal contributo intellettuale e non dalle gerarchie aziendali, così che anche i più giovani possono essere protagonisti di decisioni strategiche; struttura organizzativa leggera e burocrazia ridotta al minimo, con il pieno sfruttamento di tutti gli strumenti disponibili senza che vengano represse le idee e le iniziative individuali; decisioni costruite sul consenso dopo discussioni aperte a tutti; comune passione per la conoscenza, un valore che trascende ogni provenienza, cultura, lingua, popolo.

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