Papa Francesco: p. Fares (“La Civiltà Cattolica”), con i pentecostali “l’ecumenismo del poliedro”

Foto Siciliani-Gennari/SIR

“La dinamica degli incontri tra Francesco e i pentecostali è stata quella dell’‘ecumenismo del poliedro’”. Lo afferma padre Diego Fares in un intervento pubblicato sull’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica”. Per il gesuita, “lo spirito di questi incontri – quello avvenuto al Circo Massimo e quello avvenuto nella piccola comunità di Caserta – ha fatto brillare l’unità in una diversità che lo Spirito crea e nello stesso tempo armonizza”. Il gesuita ricorda come “il rapporto tra Jorge Mario Bergoglio e il movimento pentecostale ha una storia lontana”. Si tratta di una relazione che – secondo Fares – “è stata caratterizzata fin dall’inizio da tre aspetti fondamentali: quello dell’amicizia personale; quello della preghiera comune, in cui Bergoglio ‘si faceva tutto a tutti’, per dirla paolinamente, e non frapponeva distanze rispetto al modo di pregare pentecostale; e quello dell’impegno in opere di misericordia, punto su cui il cardinale Bergoglio stimolava i pentecostali, così come lo faceva con i cattolici”. Infatti, “in tutti gli incontri, tutto ciò che si raccoglieva veniva destinato a opere di misericordia”. Diventato Papa, le relazioni tra Bergoglio e il movimento pentecostale non sono venute meno fino alla recente partecipazione al “Giubileo d’oro” del Rinnovamento carismatico cattolico. Rispetto alla relazione tra pentecostali e cattolici, secondo Fares “i tre grandi temi attorno ai quali il Papa e i pentecostali dialogano in un ambito di amicizia nel Signore – camminare insieme, l’unità come diversità riconciliata e toccare e servire la carne del Signore – sono temi essenziali, nei quali il dinamismo supera la paralisi secolare, l’unità si mostra più grande di tutte le differenze e la carità prevale sulle dispute intellettuali”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy