Meeting di Rimini: Affinati (scrittore) “l’Italia guidi l’Europa a prendere sul serio l’immigrazione”

“Ho sempre sentito in me la responsabilità della parola e per questo ho scritto un libro su don Milani”. Così ha sostenuto Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, alla presentazione, staser a Roma, del Meeting di Rimini. Affinati ha recentemente pubblicato un libro “L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani”. “I ragazzi di Barbiana – ha detto – oggi sono gli immigrati. Gli immigrati di prima generazione sono protagonisti della loro azione. Per loro la lingua è ortopedica: salda le fratture della loro vita. Ma i loro figli sono in qualche modo ragazzi senza una lingua iniziale. Nella nostra scuola (la ‘Penny Wirton’ di Roma, ndr), chiamiamo gli studenti italiani ad insegnare ai ragazzi stranieri e, vedete – ha evidenziato -, c’è bisogno di luoghi simili dove scambiare le diverse realtà”. Lo scrittore ha infine ricordato un altro suo titolo “Vita di Vita” in cui ha raccontato la storia di un ragazzo fuggito dalla Sierra Leone a cui ha fatto da insegnante alla Città dei ragazzi, il centro di formazione di Roma: “Oggi insegno a suo figlio”, ha aggiunto. Sul fenomeno dell’immigrazione, invece, Affinati ha invocato il ruolo di guida del nostro Paese. “Abbiamo una doppia responsabilità come italiani: geografica, perché siamo al centro del Mediterraneo, e storica perché qui è nato l’umanesimo. Dobbiamo quindi guidare gli altri Paesi europei a prendere sul serio questo tema. C’è un lavoro umano da compiere. Bisogna iniziare la politica dell’immigrazione ‘sortendo insieme’ come voleva don Milani”.

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