Esorcisti: p. Bamonte (Aie), “non si può improvvisare l’esercizio di questo ministero”

“È auspicabile che ogni vescovo, al fine di colmare l’iter formativo sacerdotale, promuova incontri di aggiornamento pastorale nella formazione permanente dei sacerdoti, affidati a un esorcista di provata esperienza, il quale istruisca accuratamente i confratelli circa i criteri utili per un primo discernimento”. Così padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie), intervenendo all’Assemblea plenaria della Congregazione per il Clero che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma. P. Bamonte, che ha relazionato sulla figura e il ministero dell’esorcista, ha spiegato che “questo ‘primo discernimento’ può e deve essere fatto da ogni sacerdote, in modo che all’esorcista siano indirizzate solo le persone che sembrano avere realmente bisogno del suo specifico ministero”. Il vescovo, ha ricordato, “è il primo esorcista della diocesi a lui affidata” ma “non necessariamente l’unico della diocesi”: per individuare i sacerdoti idonei a svolgere il ministero dell’esorcista, però, p. Bamonte ha suggerito che “i candidati prescelti siano sacerdoti equilibrati e prudenti; di costante, scrupolosa e personale cura spirituale, fedeli al Vangelo, dediti alla preghiera e all’esercizio delle virtù”. “Prima di iniziare ad esercitare il ministero – ha aggiunto -, i candidati dovrebbero essere disponibili per un tempo di formazione esperienziale pratica, affiancandosi a un esorcista che svolga con zelo tale specifica missione. Non si può improvvisare l’esercizio di questo ministero, così delicato”.

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