Consiglio europeo: Tajani, “nei prossimi anni 500mila immigrati l’anno se non interveniamo”. Cooperazione economica e sviluppo

(Bruxelles) Sulle migrazioni in arrivo in Europa il presidente del Parlamento europeo è drastico. Parlando con i giornalisti a margine del Consiglio europeo, ha affermato che, “a lungo termine, il problema sarà l’accrescersi dei flussi provenienti dall’Africa sub-sahariana. Milioni di persone” delle quali occorrerà occuparsi per evitare un numero infinito di “cadaveri nel deserto o nel Mediterraneo”. Poco prima, Tajani aveva detto dinanzi ai 28 capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles per il summit: “Secondo stime prudenziali dell’Onu, nei prossimi anni avremmo una media di oltre 500mila nuovi immigrati l’anno, soprattutto dall’Africa sub-sahariana. Le cause sono molteplici: desertificazione legata al cambio del clima, carestia, crescita demografica, povertà, terrorismo, instabilità. Serve una strategia europea che vada alla radice dei problemi. Dobbiamo agire su più fronti. Da un lato rafforzare il controllo delle frontiere esterne, dotando la nuova Guardia costiera e di frontiera dell’Unione di mezzi e risorse adeguati. Dall’altro, promuovere un forte partenariato con l’Africa, che guardi non solo alle sfide ma anche alle grandi opportunità di questo continente”.
Ancora: “Abbiamo bisogno di una robusta diplomazia economica con un salto di qualità nell’impiego dei fondi. Dobbiamo investire di più e meglio per promuovere infrastrutture, trasferimenti di tecnologie, efficienza delle risorse, saper fare industriale. Lavorare insieme su formazione, mobilità legale, Erasmus+, scambi per studenti, ricercatori e lavoratori africani. In questa cornice, si possono definire accordi di rimpatrio più efficaci; realizzare, con le agenzie europee e quelle dell’Onu, centri di accoglienza a sud del deserto, in modo da poter garantire sicurezza, cure mediche, acqua, cibo, applicazione delle regole per asilo o rimpatrio; dare informazioni sui grandi rischi dei viaggi verso l’Europa”.

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