Acli Terra, che ha come obiettivo primario la tutela delle tipicità locali, esprime oggi solidarietà “ai produttori italiani che in questi giorni stanno protestando contro i continui sbarchi di grano, potenzialmente contaminato, proveniente dal Canada”. Lo afferma Giuseppe Cecere, presidente nazionale dell’associazione professionale agricola delle Acli, a commento dello sbarco nel porto di Bari di circa 600mila quintali di grano probabilmente arricchito con sostanze come micotossina Don, Glifosate e Cadmio. La nave è stata sottoposta a sequestro dalla Procura della Repubblica ma le proteste degli agricoltori riguardano principalmente la mancanza di chiarezza e trasparenza sui controlli. Cecere sottolinea anche la concomitanza dello sbarco con il periodo di trebbiatura del grano e chiede alle autorità che venga fatta luce sull’accaduto: “Ci chiediamo perché le analisi non vengano fatte in loco al momento della partenza, e perché non venga preso in considerazione il rischio elevatissimo di nocività per i consumatori. Più che di una leggerezza nei controlli – conclude – si tratta di una vera e propria spregiudicatezza che tende a favorire le produzioni industriali, a scapito della qualità, della sicurezza alimentare e della tipicità di un prodotto, quale il grano, che è alla base del made in Italy.”