Rapporto Ispi: Massolo (Ispi), “non dobbiamo cadere nel gioco della propaganda jihadista”

“Non dobbiamo cadere nel gioco della propaganda jihadista, nel loro tentativo di farci sopravvalutare un fenomeno in difesa del quale abdicare ai nostri valori democratici e morali. Non lo dobbiamo consentire perché faremmo il loro gioco”. È questo il messaggio che emerge dal sondaggio commissionato da Ispi e Rainews24 e realizzato da Ipsos, secondo il quale per la maggioranza degli italiani (48%) la crisi economica rimane la minaccia più rilevante, ancor prima dell’immigrazione, il populismo e solo per ultimo la minaccia terroristica. A sottolinearlo al Sir è il presidente dell’Ispi, Giampiero Massolo, a margine della presentazione questa mattina a Roma del Rapporto sulla radicalizzazione e gli attacchi jihadisti in Occidente. In concomitanza con l’uscita del Rapporto, questa mattina l’Ispi ha reso noto i dati di un sondaggio realizzato per sondare l’opinione degli italiani in merito alla loro percezione della minaccia terroristica. “Questo genere di rilevazioni – spiega Massolo – colpisce sempre là dove si avverte il bisogno più immediato. È chiaro che la nostra è una società che stenta ad uscire da una crisi economica lunga e profonda che ha colpito e colpisce i bisogni primari delle famiglie, con la difficoltà di arrivare concretamente alla fine del mese. È quindi altrettanto chiaro che questa situazione porta le persone a percepire il problema della crisi come bisogno primario e a viverlo come preoccupazione fortemente sentita. Nel momento in cui poi la collettività nazionale è stata per grazia di Dio e per il lavoro delle forze dell’ordine competenti risparmiata dai colpi più duri del terrorismo, si comprende perché in Italia la minaccia terroristica non è così fortemente percepita come un problema”. C’è però, a parere del presidente Ispi, un altro elemento da considerare e, cioè, che “in realtà i numeri del fenomeno jihadista sono molto più contenuti in Occidente rispetto a quanto invece si può credere. Da un lato, quindi, non dobbiamo sopravvalutarlo e, dall’altro, dobbiamo essere vigili”.

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