Papa Francesco: udienza, “non siamo soli”, i santi ci ricordano che “l’ultima parola sulla storia dell’uomo non è l’odio, non è la morte, non è la guerra”

foto SIR/Marco Calvarese

“Non siamo soli, la Chiesa è fatta di innumerevoli fratelli, spesso anonimi, che ci hanno preceduto e che per l’azione dello Spirito Santo sono coinvolti nelle vicende di chi ancora vive quaggiù”. Ad assicurarlo è stato il Papa, che nell’udienza di oggi – infarcita di aggiunte a braccio – si è soffermato sulla figura dei santi, la cui presenza è risuonata per la prima volta nelle invocazioni del nostro battesimo. “Molti di noi in quel momento erano bambini, portati in braccio dai genitori”, ha ricordato Francesco: “Poco prima di compiere l’unzione con l’Olio dei catecumeni, simbolo della forza di Dio nella lotta contro il male, il sacerdote ha invitato l’intera assemblea a pregare per coloro che stavano per ricevere il Battesimo, invocando l’intercessione dei santi”. “Quella era la prima volta in cui, nel corso della nostra vita, ci veniva regalata questa compagnia di fratelli e sorelle maggiori, che sono passati per la nostra stessa strada, che hanno conosciuto le nostre stesse fatiche e vivono per sempre nell’abbraccio di Dio”, ha spiegato il Papa citando la lettera agli Ebrei. “I cristiani, nel combattimento contro il male, non disperano”, ha affermato Francesco: “Il cristianesimo coltiva una inguaribile fiducia: non crede che le forze negative e disgreganti possano prevalere. L’ultima parola sulla storia dell’uomo non è l’odio, non è la morte, non è la guerra”. In ogni momento della vita, infatti, “ci assiste la mano di Dio, e anche la discreta presenza di tutti i credenti che ci hanno preceduto con il segno della fede. La loro esistenza ci dice anzitutto che la vita cristiana non è un ideale irraggiungibile”.

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