Ius soli: mons. Di Tora (Migrantes), “in situazione scarsa denatalità” legge “può aiutare”. “È riconoscere realtà che già esiste”

“In una situazione di scarsa denatalità come quella italiana” la legge sulla cittadinanza “può aiutare”. “Che non vuol dire trasformare l’Italia in una popolazione di stranieri. È un impegno a riconoscere un diritto, che viene a sancire una realtà che già esiste”. Lo ha ribadito oggi a Roma mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente della Fondazione Migrantes, durante la conferenza stampa di presentazione del Rapporto immigrazione 2016 Caritas/Migrantes. “Siamo ad una settimana da un ballottaggio elettorale – ha osservato -, quindi il dibattito si è estremizzato, da una parte e dall’altra: c’è chi vuole difendere la legge e c’è chi la attacca per trovare maggiore credito tra i propri votanti. Ricordiamo che ‘ius soli’ significa dare la cittadinanza ai figli di chi è già in Italia in maniera regolare, viene da una famiglia in cui almeno uno dei due coniugi è straniero, famiglie che lavorano e pagano le tasse. Vicino a questo c’è lo ‘ius culturae’ anche per chi non è nato in Italia ma ha frequentato un ciclo completo di studi. Lo ‘ius soli’ in tante altre nazioni è già riconosciuto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy