“Il Papa per il Sudan”: card. Turkson, “Francesco spera di potersi recare al più presto in visita ufficiale” nel Paese

Card. Peter Kodwo Appiah Turkson

“Lontano dai riflettori, c’è una guerra che continua a mietere vittime. Morte e disperazione affliggono la popolazione”. Così il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha tratteggiato la drammatica situazione del Sud Sudan, presentando oggi in Sala Stampa vaticana l’intervento di sostegno di Francesco a favore della popolazione locale denominato “Il Papa per il Sudan”. “Il conflitto – ha ricordato il porporato –  è in atto dal 2013 e ha provocato una gravissima crisi umanitaria che vede più della metà della popolazione, circa 7,3 milioni di persone, soffrire quotidianamente la fame. La vita di migliaia di persone è messa a rischio da un’epidemia di colera senza precedenti; un milione e mezzo di abitanti è stato costretto a fuggire dai loro villaggi e città a causa della guerra; in questo Paese avvengono massacri e atrocità, sistematici e generalizzati, perpetrati contro civili per motivi etnici; donne e bambini sono quotidianamente vittime di violenze e abusi”.
“Il Papa in più occasioni ha ribadito il suo desiderio di recarsi di persona in Sud Sudan, nonostante questo scenario doloroso, per dare impulso, con la sua presenza, ad una chiave di volta nel processo di pace”, ha ricordato il presidente del dicastero pontificio a proposito del viaggio, previsto per il mese di ottobre e poi rimandato. “Il Papa spera vivamente di potersi recare al più presto in visita ufficiale in Sud Sudan – ha detto il cardinale – ma non potendo per ora recarsi in Sud Sudan di persona, ha voluto rendere tangibile la presenza e la vicinanza della Chiesa con la popolazione afflitta attraverso questa iniziativa”. “La Chiesa – ha proseguito – non chiude alla speranza in un territorio tanto travagliato: invita invece a scelte audaci e a credere che la Divina Provvidenza è capace di realizzare ciò che agli occhi del mondo sembra irreale, impossibile”.

Il progetto “Il Papa per il Sud Sudan”, quindi, va “ad affiancare, sostenere ed incoraggiare l’opera delle diverse congregazioni religiose e organismi di aiuto internazionale che sono presenti sul territorio e che si prodigano instancabilmente a soccorrere la popolazione e a promuovere il processo di sviluppo e di pace”, tramite il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Due – ha reso noto Turkson – i progetti nel campo della salute, a favore di due ospedali gestiti dalle Suore Missionarie Comboniane che operano in Sud Sudan: l’ospedale di Wau, e l’Ospedale di Nzara. Un progetto riguarda l’ambito dell’educazione: attraverso l’associazione Solidarity with South Sudan, si intende provvedere alle borse di studio della durata di due anni per degli studenti, al fine di ottenere il diploma di insegnamento per la scuola primaria presso il Solidarity Teacher Training Center a Yambio.  Nel campo dell’agricoltura, un progetto gestito da Caritas Internationalis che vede coinvolte circa 2.500 famiglie nelle Diocesi di Yei, Tombura-Yambio e Torit, attraverso strumenti che favoriscano le coltivazioni e l’allevamento del bestiame, verso la capacità delle comunità locali di auto-sostenersi.

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