“Il Papa per il Sud Sudan”: suor Gemignani (comboniana), “non lasciamo gli ospedali finché ci sarà un solo paziente”

sr. Laura Gemignani

“Noi non lasciamo l’ospedale finché ci sarà un solo paziente”. Lo ha detto la suora comboniana Laura Gemignani, presentando le attività che le suore comboniane svolgono in Sud Sudan. L’Ospedale di Wau – ha spiegato la religiosa durante la presentazione, in Sala Stampa vaticana, dell’iniziativa “Il Papa per il Sud Sudan” – è situato nella diocesi di Wau dello stato del Western Bahr el-Ghazal. Ha avviato le proprie attività nel 2011 e ha una capacità di 105 posti letto distribuiti nei reparti di chirurgia, medicina, maternità, pediatria e isolamento. Sono presenti ambulatori per esami specialistici e radiografici. Vengono curati in media 300 pazienti al giorno e si assicurano circa 40.000 ricoveri l’anno, con una particolare attenzione alle donne partorienti e ai bambini. L’Ospedale di Nzara, invece, è situato nella diocesi di Tombora-Yambio. Ha capacità di 130 posti letto, di cui 68 del reparto pediatrico. L’ambulatorio ha di media 90 pazienti al giorno. Una delle priorità, accanto alla prevenzione e cura di malattie come tubercolosi, lebbra e Aids, è l’assistenza sanitaria ai bambini minori di 5 anni. “Abbiamo 85 dipendenti – ha raccontato la suora a proposito dell’ospedale di Nzara – e facciamo fatica a pagarli, anche per la concorrenza di Ong che pagano con molti dollari”. A Wau, ad esempio, c’è un solo medico che opera 24 ore su 24, come tutto il resto del personale. Esprimendo la gratitudine per il sostegno del Papa, la religiosa ha detto: “Lo aspettiamo. È il nostro Papa ma anche il nostro papà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy