Catechesi: mons. Sartor, “ci sentiamo chiamati a giocarci al fianco delle famiglie credenti”

“Ci sentiamo chiamati a giocarci al fianco delle famiglie credenti, pensando al bene dei bambini che diventano cristiani ancora in numero così ampio nel nostro Paese”. Lo ha affermato mons. Paolo Sartor, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale (Ucn), in apertura dei lavori del Convegno nazionale dei direttori degli Uffici catechistici e liturgici diocesani in corso a Salerno. “Non esiste educazione liturgico-catechetica alla fede che non faccia leva sulla dimensione esperienziale, antropologica di base”, ha osservato mons. Sartor, rilevando anche che i bambini “in famiglia, fin da piccolissimi, vivono alcuni piccoli rituali in cui il loro cuore si apre al mistero e si rapporta con esso”. Il direttore dell’Ucn ha invitato a superare “una visione un po’ negativa della situazione” secondo cui da una parte “i bambini che frequentano la catechesi parrocchiale non partecipano alle liturgie della comunità” e dall’altra “le liturgie della comunità che sarebbero ben poco ospitali nei confronti dei bambini e dei loro genitori”. “Esiste un lavorio in positivo, un tentativo di vivere come comunità cristiane la comunicazione della fede oggi con aderenza alla realtà, fedeltà al tesoro della tradizione e insieme creatività intelligente”. “Le buone pratiche catechistiche e liturgiche con le quali abbiamo cura dei più piccoli sono un banco di prova e un’occasione di approfondimento sul modo in cui la comunità cristiana può assolvere al suo compito di introdurre alla vita secondo il Vangelo”.

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