Primo Mazzolari: don Bignami (postulatore), gli alterni rapporti tra il parroco-scrittore e i pontefici. Martedì l’omaggio di Bergoglio

La tomba di don Mazzolari nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, sulla quale il 20 giugno sosterà in preghiera Papa Francesco

“Anch’io voglio bene al papa” e “La carità del papa”: sono due libri scritti da don Primo Mazzolari (Cremona, 1890-1959), parroco, giornalista e scrittore, che però non furono ben accolti a suo tempo in Vaticano. Fra Mazzolari e i Pontefici i rapporti furono spesso difficili e più volte il sacerdote fu richiamato all’ordine dal Sant’Uffizio. “Solo con Giovanni XXIII la musica cambia. Il celebre incontro del 5 febbraio 1959 è stato un evento straordinario, tanto più importante perché osteggiato fino all’ultimo. Il saluto benevolo del Papa ha chiuso un capitolo doloroso: ‘Ecco la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana’. Sul diario personale don Primo commenta l’incontro con parole di gioia: ‘Esco contento. Ho dimenticato tutto’”. Lo racconta sul Sir don Bruno Bignami, presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari e postulatore della causa di beatificazione del prete cremonese, in vista della visita che Papa Francesco farà martedì 20 giugno proprio a Bozzolo, per sostare in preghiera sulla tomba dell’arciprete. Subito dopo Bergoglio si recherà a Barbiana (Toscana), per un’altra eloquente visita-omaggio ai luoghi di don Lorenzo Milani.
Bignami aggiunge: “Amarezze e incomprensioni sono diventate gradualmente un ricordo lontano” per Mazzolari, “ma solo dopo la morte del prete di Bozzolo, avvenuta il 12 aprile 1959. Col passare degli anni e con l’avvicendarsi dei papi, ciascuno a suo modo ha voluto rendere omaggio al parroco dei lontani. Il 1° maggio 1970 Paolo VI, mentre benediceva la lampada da deporre sulla tomba di don Primo nella chiesa di San Pietro a Bozzolo, ha ammesso che don Mazzolari ‘camminava avanti con un passo troppo lungo e spesso noi non gli si poteva tener dietro’. Persino Giovanni Paolo I, protagonista di un brevissimo pontificato, ha confessato durante alcune conversazioni col teologo don Germano Pattaro: ‘Don Primo fu un uomo leale, un cristiano vero, un prete che cammina con Dio, sincero e ardente. Un pastore che conosce il soffrire e vede lontano’”. Il resto è storia recente, con gli omaggi resi a don Mazzolari da Benedetto XVI e ora da Papa Francesco.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy