Corpus Domini: Enzo Bianchi, “l’offerta eucaristica della vita di un cristiano avviene nella polis”

“Se i cristiani saranno uomini e donne eucaristici, capaci di intercessione e di ringraziamento-eucaristia, allora la città ne trarrà pace e bene”. È quanto afferma Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, in una nota pubblicata oggi dal Sir in occasione della solennità del Corpus Domini. “Per la mia generazione la processione del Corpus Domini, con ostensorio e baldacchino che attraversano le vie della città, ha costituito a lungo l’immagine simbolica più pregnante di un tipo di presenza della Chiesa nella società”, osserva Bianchi, rilevando come “ora che alcuni vorrebbero forzare la laicità dello Stato, fino a escludere qualunque manifestazione pubblica di culto, diviene necessario riscoprire le modalità in cui la fede possa essere testimoniata comunitariamente anche nello spazio pubblico per eccellenza, la città”. “Se infatti la celebrazione eucaristica avviene come mistero della fede nella comunità rigorosamente delimitata – spiega Bianchi – la vita eucaristica, l’offerta eucaristica della vita di un cristiano avviene nella polis, nella compagnia degli uomini” dove “l’unica eucaristia è narrata, mostrata e vissuta”. “La celebrazione dell’eucaristia – aggiunge – avviene nello spazio santo della Chiesa ma in funzione di una vita nella polis in cui l’eucaristia dà il suo frutto”. Per Bianchi, “oggi che le nostre città non sono più interamente cristiane (ammesso che lo siano mai state), possono sembrare due realtà lontane, senza possibilità di interazione, dobbiamo discernere atteggiamenti e parole che rendano la comunicazione non solo possibile, ma operante in profondità, segretamente, senza appariscenza né ostentazione”.

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