Disabili in ospedale: mons. Giuliodori (assistente ecclesiastico), “prima sfida è avere visione centrata su dignità e valore della persona”

“La prima grande sfida è avere una visione centrata non sulla condizione fisica o mentale della persona ma sulla dignità e sul valore di ogni persona”. Ne è convinto mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, che questo pomeriggio ha introdotto i lavori del convegno “Il diritto negato. Persone con disabilità e salute” che si è aperto presso il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma per iniziativa del Centro di ateneo di bioetica dell’Università Cattolica in collaborazione con il Centro di ateneo per la vita. “Pochi anni fa – ha osservato Giuliodori – è stata lanciata la Carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale, un pregevole progetto che però ha bisogno di essere costantemente monitorato. Dove porre il confine della disabilità? Come la identifichiamo?”. Per il presule “è importante cogliere lo spessore, la portata esistenziale che accompagna la disabilità e al tempo stesso essere attenti a organizzare il servizio sanitario perché per chi deve fare costantemente i conti con la disabilità non si aggiungano le difficoltà del muoversi in ospedale”.
Nel richiamare il discorso, lo scorso 18 maggio, di Papa Francesco durante l’incontro con i malati di Huntington e le loro famiglie, Giuliodori ha osservato: “Una cultura segnata da visoni efficientiste e da criteri che tengono conto solo della prestanza e dell’autonomia genera marginalità, rifiuto, dividendo la società in categorie e alimentando la cultura dello scarto”. Il Papa, ha proseguito, “richiama il valore della persona al di là delle sue condizioni e ricorda che condizioni di minore abilità fanno trasparire ciò che nella vita è realmente essenziale e ciò che invece è accessorio, marginale”. Per questo, ha concluso Giuliodori, “l’attenzione a queste situazioni particolari diventa una chiave di lettura per decifrare il senso più profondo dell’esistere ed è esercizio fondamentale per dare una misura corretta al nostro sguardo, al nostro cuore e alle nostre azioni”.

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