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Papa Francesco: udienza, “nessuno può vivere senza amore”. “Tanti narcisismi nascono da un sentimento di solitudine, anche di orfanezza”

“Oggi facciamo l’udienza in due posti, ma collegati con i maxischermi”. Con queste parole, pronunciate a braccio, il Papa ha iniziato la catechesi dell’udienza, esortando i 12mila fedeli presenti in piazza a salutare le persone malate e disabili in Aula Paolo VI. “Ma siamo tutti insieme: collegati con lo Spirito Santo, che crea unità”, ha detto ancora a braccio Francesco riferendosi al collegamento tra i due luoghi tramite i maxischermi. “Nessuno di noi può vivere senza amore”, l’esordio dell’udienza: “E una brutta schiavitù in cui possiamo cadere è quella di ritenere che l’amore vada meritato”. “Forse buona parte dell’angoscia dell’uomo contemporaneo deriva da questo: credere che se non siamo forti, attraenti e belli, allora nessuno si occuperà di noi”, l’analisi del Papa: “È la strada della meritocrazia, questa”, ha aggiunto a braccio. “Tante persone oggi cercano una visibilità solo per colmare un vuoto interiore: come se fossimo persone eternamente bisognose di conferme”, la denuncia. “Però, ve lo immaginate un mondo dove tutti mendicano motivi per suscitare l’attenzione altrui, e nessuno invece è disposto a voler bene gratuitamente a un’altra persona?”, la provocazione. “Immaginate un mondo così, un mondo senza la gratuità del voler bene”, l’invito a braccio: “Sembra un mondo umano, ma in realtà è un inferno”. “Tanti narcisismi dell’uomo nascono da un sentimento di solitudine, anche di orfanezza”, la tesi di Francesco, secondo il quale “dietro tanti comportamenti apparentemente inspiegabili si cela una domanda: possibile che io non meriti di essere chiamato per nome, cioè di essere amato? Perché l’amore sempre chiama per nome”.

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