Sant’Antonio: mons. Cipolla (Padova), 18 giugno riapertura chiesa Corpus Domini. Cucine economiche popolari diventano Fondazione

“Quest’anno la festa cade in un momento in cui la città sta scegliendo chi la amministrerà per i prossimi anni: un atto importante, un’occasione di consapevolezza, di dibattito, di scelta. L’auspicio della comunità cristiana è che ogni passaggio elettorale sia sempre occasione di crescita di tutta una città, in termini di partecipazione, di consapevolezza, di senso di appartenenza, di visione alta della vita civile”. Lo scrive mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, nel messaggio alla città nel giorno della festa del patrono Sant’Antonio. Soffermandosi quindi sul duplice significato del simbolo del pane, caro al Santo, immagine del “frutto del lavoro onesto” e “dei bisogni spirituali dell’uomo”, il presule annuncia il “duplice segno” che la Chiesa di Padova porrà domenica 18 giugno, celebrando la Solennità del Corpus Domini. Il primo è la riapertura della chiesa del Corpus Domini in via Santa Lucia, danneggiata alcuni anni fa dal terremoto, dove riprenderà l’Adorazione perpetua che “rimanda all’Eucaristia celebrata ogni giorno nelle chiese di Padova” e ai “tanti bisogni dello spirito di ogni persona di cui è necessario farsi carico: relazioni, cultura, bellezza, unità, pace”.

Il secondo segno riguarda le Cucine economiche popolari, “istituzione simbolo della carità e del ‘pane’ donato nella nostra città” che diventeranno un vero e proprio “Cantiere di carità e giustizia”, con l’istituzione di una Fondazione canonica. “È il richiamo al pane materiale, che nutre questa vita terrena, dono essa stessa di Dio”. La Fondazione verrà intitolata a don Giovanni Nervo e a don Giuseppe Benvegnù-Pasini, presbiteri della diocesi, fondatori tra l’altro della Caritas italiana. La Fondazione, spiega mons. Cipolla, avrà lo scopo di “dare continuità all’opera di vero e proprio culto e di concreta carità delle Cucine economiche popolari; sarà un rinnovato sforzo di coinvolgimento delle realtà parrocchiali, religiose, sociali e del mondo economico accompagnato da una forte azione di sensibilizzazione ai temi della povertà, affinché ogni persona in difficoltà non si trovi sola, ma senta che qui c’è una comunità che nel suo insieme se ne fa carico”.

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