Papa Francesco: messaggio Giornata mondiale dei poveri, non sono “destinatari di una buona pratica di volontariato”. Dobbiamo “incontrarli, toccarli, abbracciarli”

foto SIR/Marco Calvarese

“Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza”. È l’invito del Papa nel messaggio per la prima Giornata mondiale dei poveri, in cui Francesco puntualizza: “Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle  ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita”. “Se vogliamo incontrare realmente Cristo, è necessario che ne tocchiamo il corpo in quello piagato dei poveri”, la proposta del Papa, secondo il quale “il Corpo di Cristo, spezzato nella sacra liturgia, si lascia ritrovare dalla carità condivisa nei volti e nelle persone dei fratelli e delle sorelle più deboli”. Di qui l’attualità delle parole del santo vescovo Crisostomo: “Se volete onorare il corpo di Cristo, non disdegnatelo quando è nudo; non onorate il Cristo eucaristico con paramenti di seta, mentre fuori del tempio trascurate quest’altro Cristo che è afflitto dal freddo e dalla nudità”. Per Francesco, dunque, “siamo chiamati a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sentire loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine”. “La loro mano tesa verso di noi – assicura il Papa – è anche un invito ad uscire dalle nostre certezze e comodità, e a riconoscere il valore che la povertà in sé stessa costituisce”.

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