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Papa Francesco: messaggio Giornata mondiale dei poveri, i “mille volti” della povertà e la “ricchezza sfacciata”. “Dio ha creato il cielo e la terra per tutti, sono gli uomini che hanno innalzato confini, mura e recinti”

Il mondo contemporaneo ha una “grande difficoltà” ad “identificare in maniera chiara la povertà”, eppure “essa ci interpella ogni giorno”. È l’analisi del Papa, che nel messaggio per la prima Giornata mondiale dei poveri elenca i “mille volti” della povertà, “segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata”. La povertà, prosegue Francesco, “ha il volto di donne, di uomini e di bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro”. “Quale elenco impietoso e mai completo si è costretti a comporre dinanzi alla povertà frutto dell’ingiustizia sociale, della miseria morale, dell’avidità di pochi e dell’indifferenza generalizzata!”.
“Ai nostri giorni – la denuncia del Papa – mentre emerge sempre più la ricchezza sfacciata che si accumula nelle mani di pochi privilegiati, e spesso si accompagna all’illegalità e allo sfruttamento offensivo della dignità umana, fa scandalo l’estendersi della povertà a grandi settori della società in tutto il mondo”. “Dinanzi a questo scenario, non si può restare inerti e tanto meno rassegnati”, il monito di Francesco: “Alla povertà che inibisce lo spirito di iniziativa di tanti giovani, impedendo loro di trovare un lavoro; alla povertà che anestetizza il senso di responsabilità inducendo a preferire la delega e la ricerca di favoritismi; alla povertà che avvelena i pozzi della partecipazione e restringe gli spazi della professionalità umiliando così il merito di chi lavora e produce; a tutto questo occorre rispondere con una nuova visione della vita e della società”.
I poveri appartengono alla Chiesa per “diritto evangelico”, scrive il Papa nel messaggio citando Paolo VI, “e obbligano all’opzione fondamentale per loro”. “Benedette – l’omaggio di Francesco – le mani che si aprono ad accogliere i poveri e a soccorrerli: sono mani che portano speranza. Benedette le mani che superano ogni barriera di cultura, di religione e di nazionalità versando olio di consolazione sulle piaghe dell’umanità. Benedette le mani che si aprono senza chiedere nulla in cambio, senza ‘se’, senza ‘però e senza ‘forse’: sono mani che fanno scendere sui fratelli la benedizione di Dio”. “Tenere fisso lo sguardo su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà”, la consegna per la prima Giornata mondiale dei poveri, “nostri fratelli e sorelle”, che “intende stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro”. Un invito, quello di Francesco, “rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa, perché si aprano alla condivisione con i poveri in ogni forma di solidarietà, come segno concreto di fratellanza”. “Dio ha creato il cielo e la terra per tutti; sono gli uomini, purtroppo, che hanno innalzato confini, mura e recinti, tradendo il dono originario destinato all’umanità senza alcuna esclusione”, il monito del Papa.

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