Opera San Francesco: l’impegno dei cappuccini per i poveri. In un anno 25mila persone accolte da 131 nazioni diverse

Milano: le attività dell’Opera San Francesco (Opera San Francesco)

Oltre 25mila persone accolte da 131 nazioni diverse, cui sono stati serviti quasi 750mila pasti, ma anche 33mila visite mediche effettuate e 66mila ingressi alle docce. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel bilancio sociale 2016 di Opera San Francesco per i poveri, che racconta l’impegno accanto ai bisognosi dell’associazione fondata nel 1959 dai frati cappuccini di viale Piave a Milano. Il dossier è stato presentato questa mattina alla stampa nel corso di una conferenza che si è tenuta a Milano, cui hanno preso parte anche donatori, volontari e cittadini. Quest’anno, insieme ai report e ai dati economici, l’associazione ha voluto inserire anche un focus dedicato ai suoi ospiti: i risultati tengono conto di un questionario, ma anche di un’analisi dei dati anagrafici e di frequenza dei servizi. Ne è nata una fotografia del profilo di chi fa uso dei servizi di mensa, docce, guardaroba e poliambulatorio, spiegando quali sono le loro aspettative sul futuro e quali giudizi sul presente. Le storie e le vite di queste persone in difficoltà, sono state raccontate nel Bilancio grazie al contributo di 5 giornalisti che, dopo aver trascorso una giornata in Osf, hanno scritto cosa significa essere accanto a chi è in una situazione di difficoltà. Le analisi raccontano che tra gli utenti che si sono rivolti all’associazione, il 76% è di sesso maschile e quasi la maggioranza (48%) rappresenta la fascia di età che va dai 25 anni ai 44 anni.
La maggior parte di essi vive in condizioni disagiate anche per quel che concerne la sfera abitativa: il 25% non ha una dimora, il 30,2% ha un posto letto mentre il 25,7 alloggia in un dormitorio. Il profilo degli ospiti emerso, inoltre, mostra come la situazione lavorativa sia ugualmente preoccupante: l’82% delle persone intervistate durante i colloqui effettuati dal Servizio di accoglienza non ha un’occupazione, il 13% lavora in modo saltuario e solamente il 3,5% ha un posto fisso.

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