Commissione Ue: ricollocamenti, Timmermans richiama “cooperazione con i Paesi terzi”, controllo frontiere e accoglienza

(Strasburgo) “Due anni dopo il varo dell’Agenda europea sulla migrazione i nostri sforzi congiunti per gestire i flussi migratori iniziano a dare frutti. Permangono però i fattori alla base della migrazione verso l’Europa e la tragica perdita di vite umane nel Mediterraneo”. Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea, commenta il rapporto su accoglienza e ricollocamenti presentato oggi a Strasburgo dal collega Avramopoulos: “Dobbiamo moltiplicare le nostre attività di cooperazione: con i Paesi terzi, nella protezione delle frontiere esterne dell’Ue, nell’accoglienza da parte di tutti di coloro che ne hanno bisogno e nel garantire un rimpatrio rapido a chi non ha il diritto di rimanere. Solo lavorando tutti insieme in uno spirito di solidarietà e responsabilità possiamo gestire efficacemente la migrazione in Europa”. Le procedure di infrazione verso Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca decise oggi fanno discutere a Strasburgo e nei rispettivi Paesi. Poiché la maggior parte degli Stati membri “ha dimostrato che la ricollocazione funziona se vi è la volontà politica, la Commissione esorta tutti quegli Stati membri che ancora non lo hanno fatto ad adoperarsi per rispettare i loro obblighi giuridici e contribuire equamente e proporzionalmente a tale meccanismo”. La Commissione ribadisce il suo appello ad “accelerare il dispiegamento della guardia di frontiera e costiera e a colmarne il più rapidamente possibile le carenze di personale e di attrezzature”.
La dichiarazione Ue-Turchia continua, sempre secondo la Commissione, “a produrre risultati, come dimostrano il costante calo degli attraversamenti irregolari verso la Grecia e l’avvenuto reinsediamento di oltre 6mila siriani che hanno ottenuto canali sicuri e legali per entrare in Europa”. Nel 2017 il ritmo delle ricollocazioni è seppur di poco aumentato, stando ai numeri presentati oggi, con la ricollocazione di quasi 10.300 persone da gennaio, il quintuplo rispetto allo stesso periodo del 2016. Al 9 giugno il numero totale di ricollocazioni è pari a 20.869 (13.973 dalla Grecia e 6.896 dall’Italia)”. “Considerato che quasi tutti gli Stati membri procedono alla ricollocazione dall’Italia e dalla Grecia, sarà possibile ricollocare tutti gli aventi diritto (attualmente circa 11mila registrati in Grecia e circa 2mila in Italia, mentre gli arrivi del 2016 e 2017 sono in attesa di registrazione) entro settembre 2017”. In ogni caso l’obbligo giuridico di ricollocazione per gli Stati membri non terminerà dopo settembre, come precedentemente stabilito: le decisioni del Consiglio sulla ricollocazione sono applicabili a tutti coloro che arrivino in Grecia o in Italia fino al 26 settembre 2017 e i richiedenti ammissibili dovranno quindi essere “ricollocati in tempi ragionevoli”.

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