Sudafrica: report Scalabriniani, sui media i migranti associati a “illegalità”, “indesiderabilità” e “criminalità”

In Sudafrica i media collegano i migranti a una serie di comportamenti degni della cronaca nera. La forte associazione negativa identifica l’immigrato con termini quali “illegalità”, “indesiderabilità” e persino “criminalità”. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Istituto Scalabriniano per la mobilità umana in Africa (Sihma) reso noto oggi anche in Italia. Lo studio si è concentrato sugli articoli pubblicati da gennaio 2011 a dicembre 2015 sulla questione della migrazione. 25 i giornali quotidiani e settimanali, inclusi tutti i principali titoli di stampa sudafricani consultati. Sono stati analizzati oltre 5.000 articoli. “In Sud Africa, così come in Europa, negli Stati Uniti e in Australia – spiega Sergio Carciotto, direttore di Sihma -, il discorso politico attorno alla gestione delle migrazioni sta rafforzando le gerarchie globali che operano un distinguo all’interno della popolazione migrante tra coloro che sono accettabili/impiegabili, e portano un guadagno finanziario per i Paesi riceventi, e quelli indesiderabili che possono essere deportati e rimpatriati nei loro Paesi d’origine”. “In maniera chiara – conferma Nixon Kariithi, autore dello studio -, i media sudafricani associano il migrante e l’estraneo in genere con l’illegalità e invitano ad un’azione verso questi individui come un modo per diminuire apparentemente l’esposizione del Sudafrica all’attività illegale/criminale”.

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