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Filippine: mons. Schick (Conferenza episcopale tedesca), grave situazione sociale a Manila e nel Paese

“Molti di coloro che sono ai margini della società possono sopravvivere grazie alle attività della Chiesa, e ricevono la possibilità di sostenersi da soli e costruirsi una vita dignitosa” anche se resta una profonda disuguaglianza sociale ed economica che rende estremamente difficile uno sviluppo positivo per tutti i cittadini e sempre più persone vivono in una condizione di non dignità. È questa la fotografia della situazione sociale di Manila che emerge dal viaggio che l’arcivescovo Ludwig Schick di Bamberg, presidente della commissione Chiesa universale della Conferenza episcopale tedesca, ha appena concluso nelle Filippine. Una piaga particolarmente grave è quella della droga, ma i vescovi filippini non condividono la linea del Governo che sta conducendo una “guerra” con mezzi non legali: già 8.000 persone sono state uccise, soprattutto nei quartieri poveri delle grandi città, perché tossicodipendenti o coinvolti nel traffico. Schick si è unito alla denuncia dei vescovi: “Anche i criminali hanno dignità umana e diritti e dovrebbero essere puniti solo dai tribunali ordinari”. I vescovi delle Filippine sono anche contro l’abbassamento dell’età minima d’imputabilità e la reintroduzione della pena di morte voluti dal presidente Duterte. Mons. Schick è stato anche sull’isola Mindanao dove sta per arrivare a una conclusione pacifica lo scontro per l’autonomia che si trascina dagli anni ’70 tra ribelli islamici e il governo centrale.

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