Vescovi sardi: in vista del G7 sui trasporti, “venga riconosciuta una vera continuità territoriale”

“La Sardegna ha il diritto di accedere alle deroghe agli aiuti di Stato e alle compensazioni fiscali perché un cittadino sardo non potrà mai essere – sul fronte trasporti – uguale a un cittadino italiano ed europeo”. È quanto scrivono i vescovi della Conferenza Episcopale sarda in una nota sul problema trasporti in Sardegna diffusa in vista del G7 sui trasporti che si terrà a Cagliari i prossimi 21-22 giugno. Rispetto ad “alcuni dei più vistosi e preoccupanti problemi che investono la nostra Isola in questo delicato e determinante settore”, i vescovi offrono una propria riflessione “perché possano trovare risposte adeguate nell’importante summit”. “La Sardegna è il territorio insulare europeo geograficamente più isolato rispetto al continente; ha un mercato interno molto ridotto (un milione e 680mila residenti) e disperso (68 abitanti per chilometro quadrato)”, rilevano, aggiungendo che “l’insularità determina non solo un incremento dei costi, ma crea anche discontinuità, ritardi e debolezza nelle connessioni e nei processi di diffusione spaziale dello sviluppo”. Richiamando alcuni dati, i vescovi ricostruiscono la situazione dell’infrastrutturazione ferroviaria, stradale e aeroportuale, in tutti i settori la peggiore del Mezzogiorno. “Una delle nostre rivendicazioni, ormai ventennali, è il riconoscimento di una vera continuità territoriale a Roma come a Bruxelles”, scrivono i vescovi. “Al Governo si chiede di farsi primo portavoce a Bruxelles per definire adeguate norme di attuazione dell’articolo 74 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), proprio in quanto regione insulare e periferica”.

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