Papa Francesco: a diocesi di Ahiara, “ogni sacerdote o ecclesiastico deve chiaramente manifestare totale obbedienza al Papa”

“Desidero dare alcune indicazioni da comunicare a tutti: anzitutto va detto che il Papa è profondamente addolorato, pertanto, chiedo che ogni sacerdote o ecclesiastico incardinato nella diocesi di Ahiara, sia residente, sia che lavori altrove, anche all’estero, scriva una lettera a me indirizzata in cui domanda perdono; tutti, devono scrivere singolarmente e personalmente; tutti dobbiamo avere questo comune dolore”. Lo ha detto il Papa ai membri della delegazione della diocesi di Ahiara, ricevuti in udienza l’8 giugno. Nel discorso reso noto oggi dalla Sala Stampa vaticana, Francesco precisa che nella lettera “si deve chiaramente manifestare totale obbedienza al Papa” e “chi scrive deve essere disposto ad accettare il vescovo che il Papa invia e il vescovo nominato”. La lettera, inoltre, “deve essere spedita entro 30 giorni a partire da oggi fino al 9 luglio p.v. Chi non lo farà ipso facto viene sospeso a divinis e decade dal suo ufficio”. Il Santo Padre si dice “molto triste per la vicenda della Chiesa in Ahiara”: “Ringrazio per l’atteggiamento di grande pazienza del vescovo; dico di santa pazienza da lui dimostrata. Ho ascoltato e riflettuto molto, anche sull’idea di sopprimere la diocesi; ma poi ho pensato che la Chiesa è madre e non può lasciare tanti figli come voi. Ho un grande dolore verso questi sacerdoti che sono manipolati, forse anche dall’estero e da fuori diocesi”. La decisione del Papa è motivata dal fatto che “il Popolo di Dio è scandalizzato”: “Gesù ricorda che chi scandalizza, deve portarne le conseguenze. Forse qualcuno è stato manovrato senza una piena cognizione della ferita inferta alla comunione ecclesiale”.

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