Cina: p. Guo Jiang (“La Civiltà Cattolica”), “evangelizzazione e missione hanno bisogno di un laicato ben preparato”

Il cattolicesimo cinese del XXI secolo ha davanti a sé molte sfide e opportunità. Per affrontarle, la Chiesa è chiamata a sviluppare “una Chiesa cattolica cinese dai tratti cinesi”, in modo da “inculturare i suoi insegnamenti e i valori del Vangelo”. Ne è convinto padre Joseph You Guo Jiang. Sull’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica”, il gesuita traccia un affresco del cattolicesimo in una Cina sempre più capitalistica e secolarizzata. “In questo repentino cambiamento economico, la società e il popolo cinese sono alla ricerca di un senso”, mentre la “via cristiana” di questa ricerca “è un tema di attualità nel dibattito sociale, politico ed educativo”. Nel Paese oggi la Chiesa “gode, in molte regioni, di una relativa autonomia dal controllo del governo centrale e locale”, tuttavia dopo una rapida crescita, le vocazioni sacerdotali sono in calo ed oggi si contano in Cina 3.316 preti e 5.622 suore che devono prendersi cura di 20-25 milioni di cattolici. Oltre ad affrontare la crisi vocazionale, osserva Guo Jiang, la Chiesa “è chiamata anche ad attuare una strategia formativa chiara ed efficace per il laicato, che rappresenta una risorsa potenziale e il nucleo della Chiesa futura in Cina”. “L’evangelizzazione e la missione hanno bisogno di un laicato ben preparato”, sostiene richiamando al riguardo le indicazioni della Commissione vaticana per la Chiesa in Cina (2012). Importante puntare sui giovani e valorizzare sacerdoti, religiosi/e e laici che negli ultimi vent’anni sono andati a studiare all’estero e sono successivamente rientrati nel Paese: la Santa Sede ha nominato vescovi cinque sacerdoti provenienti da questa esperienza.

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