Caporalato: Gratteri al Sir, “reagire con coerenza e con legalità”

“Non sono venuto qui a parlare di speranza, parlo di presa di coscienza e di conoscenza e di coerenza”. Lo ha detto al Sir Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, intervenuto oggi nel capoluogo calabrese al convegno internazionale del Movimento Apostolico, dal tema: “La Chiesa ascolta e accompagna i giovani nel cambiamento d’epoca”. “Non sono qui a dire che dovete sperare – ha affermato Gratteri -, ma a esortare, a incominciare, a rimboccarsi le maniche, a prendere coscienza e a prendere posizione per essere coerenti con ciò che è il vostro ruolo e la vostra funzione”. Il procuratore ha sottolineato il rischio, che proviene anche dalle “multinazionali”, “che i giovani se non hanno quel telefonino o quella maglietta firmata sono ‘altri’, non accettati dal gruppo e questo è quello a cui ti porta la società consumistica. C’è un approccio materiale e non etico”. Per questo ha evidenziato la necessità di “andare a parlare nelle scuole” anche per superare “i fanatismi ideologici” come quello della “legalizzazione della droga”. “Ai giovani bisogna dire come stanno le cose”. Gratteri ha detto che “il lavoro non deve essere inventato, ma deve essere creato. Si inventa un’opera d’arte, ma non il lavoro, e comunque anche il lavoro, come un’opera d’arte, è frutto di anni di cultura e di sacrifici”. Infine un pensiero sul rischio del lavoro nero e del caporalato: “A questo bisogna reagire e si reagisce con coerenza e con legalità”.

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