Papa Francesco: Regina Coeli, si affaccia alla finestra con quattro dei dieci nuovi sacerdoti. “Salutate la gente!”

“In questa Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni – in particolare per le vocazioni sacerdotali, perché il Signore ci mandi buoni pastori – invochiamo la Vergine Maria: Lei accompagni i dieci nuovi sacerdoti che ho ordinato poco fa. Ho chiesto a quattro di loro della diocesi di Roma di affacciarsi per dare la benedizione insieme a me”. Con queste parole il Papa, durante il Regina Coeli di ieri, si è affacciato con quattro dei dieci sacerdoti, ordinati poco prima in basilica, dalla finestra del Palazzo apostolico. E ha chiesto loro: “Salutate la gente!”. “Gesù, pastore buono e porta delle pecore, è un capo la cui autorità si esprime nel servizio, un capo che per comandare dona la vita e non chiede ad altri di sacrificarla”, ha spiegato ai circa 25mila fedeli che, secondo la Gendarmeria vaticana, affollavano la piazza: “Di un capo così ci si può fidare, come le pecore che ascoltano la voce del loro pastore perché sanno che con lui si va a pascoli buoni e abbondanti”. “C’è una dimensione dell’esperienza cristiana che forse lasciamo un po’ in ombra: la dimensione spirituale e affettiva”, ha ammonito Francesco, cioè “il sentirci legati da un vincolo speciale al Signore come le pecore al loro pastore”. “A volte razionalizziamo troppo la fede e rischiamo di perdere la percezione del timbro di quella voce, della voce di Gesù buon pastore, che stimola e affascina”, l’analisi del Papa, che ha citato l’esempio dei discepoli di Emmaus e ha chiesto ai fedeli di domandarsi: “Io mi sento amato da Gesù? Io mi sento amata da Gesù?”. “Per lui non siamo mai degli estranei, ma amici e fratelli”, ha ricordato Francesco, “eppure non è sempre facile distinguere la voce del pastore buono. C’è sempre il rischio di essere distratti dal frastuono di tante altre voci”. Di qui l’invito “a non lasciarci distogliere dalle false sapienze di questo mondo, ma a seguire Gesù, il Risorto, come unica guida sicura che dà senso alla nostra vita”.

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