Elezioni in Francia: Palano (UniCatt), successo europeista. Ma all’orizzonte si intravvedono alcune “insidie”

“La lunga corsa verso l’Eliseo si è alla fine conclusa come tutti i sondaggi avevano previsto. Le proporzioni della vittoria del trentanovenne Emmanuel Macron si sono anzi rivelate persino superiori alle attese”. Così “la favola del giovane outsider – una sorta di principe azzurro postmoderno, candidatosi senza l’appoggio di alcun partito – si è conclusa con un successo che un anno fa ben pochi si sarebbero spinti a immaginare”. Lo afferma Damiano Palano nell’articolo “Macron, la sfida è adesso” che appare sul sito “CattolicaNews” (http://www.cattolicanews.it). Il responso delle urne “si presta come sempre a varie letture. Una di queste interpreta l’affermazione di Macron come una sconfitta dei populisti e come una vittoria dell’Unione europea. E non c’è alcun dubbio che si tratti di una lettura legittima. Se non altro perché nella sua campagna Macron ha brandito con convinzione la bandiera dell’Ue”. Palano (docente di Scienza politica all’Università Cattolica di Milano) analizza poi il collasso delle forze politiche tradizionali.
Quindi scrive: “Ma il vero paradosso delle presidenziali del 2017 è probabilmente un altro. Per quanto siano state vinte da un candidato centrista (che peraltro rifiuta questa etichetta, come d’altronde quelle di destra e sinistra), queste elezioni hanno visto una sensibile contrazione dello spazio delle forze moderate, a tutto vantaggio dell’espansione delle posizioni più radicali. Anche per questo è piuttosto semplicistico ritenere che le forze populiste siano davvero state sconfitte”. L’articolo più avanti segnala una “insidia” che Macron dovrà affrontare, segnalata oggi stesso da una prima manifestazione contro la sua figura: “Con un programma incentrato sulla riduzione della spesa pubblica, sul taglio dei dipendenti pubblici, sulla flessibilizzazione del mercato del lavoro e sulla riforma delle pensioni, è davvero improbabile che il nuovo Presidente francese non incontri sul proprio cammino più di qualche insidia. Senza un partito alle spalle, e senza neppure una solida maggioranza su cui contare” (le elezioni legislative si terranno a giugno), “il sostegno di cui Macron ha potuto beneficiare nella competizione elettorale” potrebbe “anzi correre il rischio di dissolversi molto rapidamente”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy