Diocesi: mons. Perego (Ferrara-Comacchio), “parto da questa Chiesa cremonese con due valigie di ricordi e sogni”

“Parto da questa Chiesa con due valigie. Nella prima valigia non ci possono che essere i ricordi, non fotografie scolorite, ma esperienze vive, attorno alle quali ritrovo una tradizione cristiana, familiare, parrocchiale, ecclesiale. La seconda valigia che porto con me è quella dei sogni”. Lo ha affermato oggi pomeriggio mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa, al termine della celebrazione eucaristica nella quale è stato consacrato vescovo. Dopo aver ringraziato i presenti, tra i quali il card. Giuseppe Betori e mons. Nunzio Galantino, mons. Perego ha ripercorso il suo cammino vocazionale riconoscendo che “comunicazione e carità, sono i sentieri e gli affetti in cui il Signore mi ha accompagnato per scoprire la gioia della vita cristiana”. Poi il neo vescovo ha parlato dei sogni. Il primo è quello del vescovo Assi che nel suo primo convegno pastorale diocesano indicava il sogno di costruire “una Chiesa viva, giovane, povera, libera, fedele al Vangelo, aperta al dialogo, rispettosa degli ordinamenti delle istituzioni e docile al soffio dello Spirito”. A questo si associa quanto detto da Papa Francesco a Firenze: “Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta, con il volto di mamma, che comprende, accompagna accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà”. “Siccome i sogni non sono come le cose ma si possono condividere pur restando in luoghi diversi – ha osservato Perego – questi sogni li prendo con me e li condividerò con la Chiesa di Ferrara e Comacchio, ma rimangono anche a voi, a questa Chiesa in Cremona”. Perego ha poi annunciato il dono alla Chiesa cremonese della vita di sant’Omobono, in lingua spagnola, pubblicata a Madrid nel 1719. “È un segno, un ricordo, di un santo, il patrono di Cremona, la cui forza nella carità e nella giustizia, formate dall’Eucaristia e dal Crocifisso, e il desiderio di pace e di dialogo per la città, sono state per me strade di vita cristiana”. “Oggi – ha concluso – a Cremona invitato ad essere Buon Pastore, domani a Ferrara allenato ad essere Pescatore, pescatore di uomini”.

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