Morto neonato abbandonato: Gigli (Mpv), “avviare campagna informativa su parto anonimo e culle per la vita”

“L’Italia ha una delle migliori leggi al mondo per il parto in anonimato all’interno dell’ospedale. Nel tempo è stata anche messa in piedi dal volontariato per la vita una rete nazionale di ‘culle per la vita’ per le donne che comunque decidessero di non partorire in ospedale. Ciò nonostante, dobbiamo registrare una dolorosa e tragica sequenza di neonati abbandonati che solo casualmente sono sottratti alla morte. Il caso di Torino e quello di pochi giorni fa a Trieste sono soltanto i più recenti, ma non saranno purtroppo gli ultimi”. Lo dichiara Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita italiano, commentando la morte del neonato abbandonato per strada oggi a Settimo Torinese e poi morto. “Non è pensabile infatti che l’ottima legge e la rete delle culle siano conosciute necessariamente dalle gestanti in difficoltà, soprattutto se queste hanno problemi di lingua o di povertà economica o culturale – prosegue Gigli -. Occorre dunque una capillare campagna di informazione, in particolare verso questo target, per realizzare un’opera di sensibilizzazione sul valore della vita umana e sulla possibilità di salvaguardarla. Chiediamo al governo di mettere a disposizione lo strumento radiotelevisivo per una campagna di pubblicità-progresso e alle regioni di diffondere adeguatamente queste informazioni negli ospedali, nei consultori e nelle strutture assistenziali”. Non solo: “Tenuto conto della provenienza dell’utenza che si rivolge ai nostri centri di aiuto alla vita, composta per quasi il 40 per cento da donne extracomunitarie, chiediamo anche che la campagna sia declinata anche nelle lingue dei principali paesi di provenienza, per rendere consapevoli queste donne dei diritti e per prevenire aborti, abbandoni e infanticidi”.

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