Minori migranti: oltre 6.500 gli “irreperibili” in Italia, quintuplicati in 4 anni

“Sono oggi 6.561 i minori che si sono resi irreperibili dopo essere stati accolti nei centri una volta sbarcati in Italia. Un dato che si è quintuplicato negli ultimi quattro anni”. Lo ha detto oggi a Roma Paolo Rozera, direttore generale Unicef Italia, illustrando i dati del rapporto “Sperduti. Storie di minorenni arrivati soli in Italia”, lanciato insieme all’Irpps (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali)-Cnr durante il convegno “Per ogni bambino sperduto” organizzato in collaborazione con la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. Secondo il rapporto erano infatti 1.754 nel 2012 i minori scomparsi dai centri e 6.508 a fine novembre 2016. In termini percentuali, hanno raggiunto la massima incidenza nel corso del 2015 arrivando al 34 per cento del totale dei minorenni non accompagnati (presenti nelle strutture), valore che a fine novembre 2016 è sceso al 27,4 per cento. Il rischio è che chi fugge dai centri cada nelle reti dello sfruttamento lavorativo, nella prostituzione minorile o nel giro della microcriminalità. Molti tentano di andare a nord per varcare il confine verso altri Paesi europei, anche se “i numeri sono in diminuzione – ha precisato Rozera ai giornalisti -. Se i ragazzi vengono tenuti occupati, se sono seguiti e formati, riescono ad integrarsi sul territorio e a trovare lavori che i ragazzi italiani non vogliono più fare”. Rozera ha citato delle previsioni per cui nel 2050 solo il 60% degli italiani sarà figlio degli italiani, quindi il futuro si gioca “sull’inclusione sociale dei minori migranti”: “È necessario alzare gli standard dei centri di accoglienza per tutti, minori migranti e italiani che vivono in situazione di emarginazione”. Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef, ha invitato la classe politica “a stroncare sul nascere tutti i possibili rischi di sfruttamento dei bambini”. Al convegno è intervenuta anche Sandra Zampa, relatrice della nuova legge sui minori stranieri non accompagnati entrata in vigore a maggio: “Abbiamo una legge che sta facendo scuola in Europa e molti Paesi la stanno studiando. Ora la battaglia è farla funzionare e fare in modo che l’Europa costruisca un sistema perché questi bambini sperduti ritrovino strada e casa”.

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