Festival biblico: don Crema (presidente), “sfida era sdoganare il libro dei libri”. Il 24 settembre la prima “Domenica della Parola”

Dieci giorni (18 – 28 maggio) di conferenze, incontri, dialoghi, arte, spettacoli, gastronomia e mostre in 23 città di 6 diocesi del Triveneto: Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Trento e Vittorio Veneto. Ha chiuso i battenti il 28 maggio a Vicenza la tredicesima edizione del Festival biblico “Felice chi ha la strada nel cuore”, lasciando come “eredità” l’istituzione di una “Domenica della Parola” a livello internazionale, un progetto sociale di accoglienza per i migranti e, in prospettiva, l’ampliamento dell’orizzonte al mondo. In un’intervista al Sir don Ampelio Crema, sacerdote della Società San Paolo che promuove l’iniziativa con la diocesi di Vicenza, e presidente dell’evento per i paolini, insieme a mons. Roberto Tommasi per la diocesi vicentina, traccia in bilancio “a caldo”. “Le città sono ‘inciampate’ nel Festival: la nostra sfida – spiega – era sdoganare la Bibbia, farla considerare non più o non solo roba da preti, ma ‘libro dei libri’, provocazione che interpella ogni uomo che voglia lasciarsi interrogare perché è la sua storia, incrocia le sue domande di senso”. Sabato 27 a Vicenza, alla presenza di biblisti paolini di tutto il mondo convocati dal generale della Società San Paolo, don Valdir José De Castro, lo stesso De Castro e Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, hanno lanciato la “Domenica della Parola”, giornata mondiale da celebrarsi ogni anno l’ultima domenica di settembre – quest’anno il 24 – per mettere in pratica il desiderio espresso da Papa Francesco nella “Misericordia et misera”. Il Festival sostiene inoltre un doppio progetto di seconda accoglienza della Caritas vicentina: Rifugiato in famiglia” e “Adozione di vicinanza”. Da Portogallo e Guatemala, e non solo, il progetto di organizzare un’edizione “locale” della kermesse. 

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