Diocesi: Padova, un centinaio di sacerdoti all’incontro formativo tra i migranti di Conetta. “Siamo qui per portare un segno di vicinanza”

“Siamo qui per portare un segno di vicinanza. Anzitutto ai ragazzi accolti qui, in attesa di un futuro, ma anche agli operatori, perché non è semplice lavorare in un luogo come questo”. Così don Luca Facco, direttore di Caritas Padova, ha spiegato la presenza alcuni giorni fa di un centinaio di sacerdoti padovani al centro di prima accoglienza per migranti allestito nella vecchia base militare di Conetta (Ve). I sacerdoti hanno partecipato ad un incontro formativo – riporta il sito del settimanale diocesano padovano “La difesa del popolo” – con “la voglia di capire, di toccare con mano, al di là degli stereotipi e delle ricostruzioni dei media”. Don Stefano Baccan, dell’unità pastorale di Cona, ha parlato di come l’esperienza a contatto con i migranti sia diventata “un’opportunità per cambiare atteggiamento e smontare il pregiudizio nei confronti di questi fratelli”. Don Raffaele Coccato, dell’unità pastorale di Agna, invece, ha raccontato che “grazie a una serie di incontri organizzati in tutto il vicariato, abbiamo superato la barriera dell’anonimato. I numero sono diventati volti, storie”. Nel corso dell’incontro hanno portato la loro testimonianza Gabriel, trentottenne del Camerun, Eugene, richiedente asilo e pastore protestante, e Silla Aboubacar, della Guinea. Nelle loro parole il ringraziamento per l’accoglienza ma anche la diffidenza e le difficoltà di integrazione oltre alla disponibilità a mettersi a disposizione della comunità che li ospita. Sui flussi migratori si è soffermato Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione di Caritas Italiana, intervengono Gabriel, 38 anni, del Camerun. Per padre Lorenzo Snider, assistente spirituale dei centri di Conetta e San Siro di Bagnoli, la chiesa di Padova è presente “per dare la giusta considerazione e il giusto valore a ognuno”.

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