“Tutto ruota intorno all’urgenza di poter vivere bene tutti assieme, nessuno escluso”. Lo ha detto mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, concludendo il convegno svoltosi oggi a Roma, presso l’Istituto Augustinianum, sul tema: “Laudato si’: la sostenibilità tra comunicazione e innovazione”. “La Laudato si’ – ha proseguito Paglia – ci ricorda che il compito dell’uomo e della donna assieme, e non della tecnica, è quello di rendere abitabile la creazione, non per sé ma per tutti: il pianeta deve essere abitabile, non per qualcuno ma per tutti”, per “una visione olistica dell’uomo e della società”. “Perché Papa Francesco ha deciso di fare un’enciclica, visto che già Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si erano occupati di questi temi?”, si è chiesto il presule: “Perché per la prima volta nella storia, dopo milioni di anni, l’uomo ha la possibilità di distruggere l’intero pianeta: ci aveva già provato con il nucleare, oggi col disastro ecologico possiamo distruggere la vita di tutti”, la risposta. La seconda sfida è quella antropologica, ha spiegato Paglia: “Per la prima volta nella storia, l’uomo può intervenire come creatore di altri esseri umani: con gli interventi sul genoma umano possiamo cambiare radicalmente la visione dell’uomo. Possiamo perfino allevare una generazione di uomini allenati alla guerra, e chi la fa prima distrugge tutti gli altri”.