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Danimarca: Consiglio delle Chiese, nel programma triennale “conoscenza reciproca attraverso le differenze religiose”

Ridurre gli ambiti d’impegno e approfondire il lavoro su quattro filoni principali: questo il senso del nuovo programma di lavoro triennale che il Consiglio delle Chiese danesi ha appena pubblicato, dopo lunghe riflessioni. “Smantelleremo alcuni dei gruppi di lavoro che avevamo, al fine di rafforzare la messa in rete con altri attori nel panorama ecumenico”, si legge nella presentazione del programma, per “la necessità di mettere più a fuoco il nostro profilo e la nostra peculiarità” e “innovare il nostro impegno”. Dato “il crescente scetticismo rispetto alle religioni, sia nella nuova legislazione sia nel dibattito pubblico”, si dedicherà maggior impegno sui temi politici che riguardano le comunità religiose. Si privilegerà poi il dialogo ecumenico e la formazione, cioè “conoscenza reciproca attraverso le differenze religiose” e “l’impegno ecumenico della prossima generazione”. Si lavorerà più intensamente per le “Danske Kirkedage”, i convegni ecclesiali ecumenici a cadenza triennale. E poi ancora, si porterà avanti “la leadership nell’impegno per il clima”, in particolare rafforzando l’iniziativa delle “Chiese verdi”. Si sciolgono invece il gruppo di contatto per i musulmani, attivo dal 2008, ma il Consiglio delle Chiese continuerà a essere coinvolto nel Forum di dialogo cristiano-musulmano, così come quello per i migranti e quello per i cristiani in Medio Oriente, ma sarà “rafforzata la cooperazione tra tutti gli attori religiosi impegnati” in questi settori.

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