Migranti: p. Sosa (gesuiti), creare “nuove strutture di potere” per una giustizia sociale

“I radicalismi ideologici, i fondamentalismi religiosi e la lotta per il potere sono alla radice della povertà, della violenza e delle guerre che obbligano a lasciare la propria famiglia, la casa, la regione o il Paese alla ricerca di condizioni di vita migliori”. Lo ha detto padre Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù, aprendo questa mattina i lavori della 89ª assemblea semestrale dell’Unione superiori generali (Usg) in programma a Roma fino al 26 maggio. “L’interculturalità ci pone sul cammino dell’autentica cittadinanza universale che parte dal riconoscimento di tutti e di ciascun essere umano, i popoli e le loro culture, ciascuno come è, senza differenze e senza distinzioni”, ha proseguito: “Un cammino che porta alla giustizia sociale mediante la riconciliazione. E la giustizia sociale cui si aspira non si raggiunge con rammendi al modello attuale di relazioni sociali con le sue strutture di potere. Suppone nuove strutture di potere in un nuovo modello da disegnare e da rendere realtà, compito cui siamo, ripeto, chiamati a contribuire”. Per p. Sosa, assistiamo “a una crescita esponenziale della mobilità umana grazie allo sviluppo tecnologico e alla tendenza mondializzatrice della nuova epoca storica in cui viviamo”. Tuttavia, “pur essendo vero che è cresciuta la mobilità umana volontaria, scelta liberamente, la maggior parte dei flussi migratori attuali sono obbligati dalle condizioni di povertà, dalla violazione dei diritti umani e dal traffico di persone”.

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