Diocesi: mons. Boccardo (Spoleto-Norcia), “leggere dentro il terremoto che ha ferito la nostra terra e trarre degli insegnamenti”

“La nostra preoccupazione è giustamente la ricostruzione. Ma se pensiamo solo ai muri delle case, delle chiese e degli edifici è poca cosa. Non possiamo registrare il terremoto come uno dei tanti eventi della cronaca, che dopo un po’ di tempo entra a far parte della storia e non se ne parla quasi più: l’uomo saggio, invece, è chiamato a leggere dentro questo evento catastrofico che ha ferito la nostra terra e trarre degli insegnamenti”. Lo ha detto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, celebrando ieri la festa di S. Eutizio nel prato sottostante l’abbazia distrutta dai terremoti del 2016. Il primo di questi insegnamenti viene proprio dal santo di Preci. “In questa valle – ha ricordato l’arcivescovo – diede avvio alla primordiale forma di vita cenobitica, invitando gli eremiti presenti nel circondario a riunirsi a vivere insieme. Prima pensò alla costruzione degli uomini e poi dei muri, nello specifico dell’Abbazia che porta il suo nome. S. Eutizio ci invita a non lasciarci vivere dagli eventi, nel nostro caso dal terremoto, ma ad impegnarci per un progetto che ci consenta di non camminare invano, di superare i personalismi e di contribuire un poco ciascuno al bene comune”.

Certo, ha aggiunto, “so che c’è delusione e frustrazione per i ritardi nella ricostruzione. Ma non serve fare le liste dei lamenti, bisogna guardare avanti con forza e senza recriminazioni. La cosa più urgente è ridare un senso alle nostre vite da ricercare nei gesti quotidiani e monotoni, rifondare le relazioni comunitarie su basi solide: solo così la ricostruzione dei muri sarà significativa. A S. Eutizio chiediamo che ci ottenga la sapienza per ricostruire con intelligenza e con apertura di mente e di cuore per il bene di queste comunità”. “Abbiamo un sogno – ha concluso mons. Boccardo, rivolgendosi all’assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità urbana della Regione Umbria Giuseppe Chianella – vorremmo vedere quanto prima le impalcature intorno a S. Eutizio. Stateci vicino, da soli non ce la facciamo, è urgente una cordata per far rifiorire questo gioiello della fede. Unendo le forze la meta sicuramente sarà più vicina”.

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