Commissione Ue: documento sul futuro della difesa europea. Mogherini e Katainen, “priorità per il bene dei cittadini”

(Bruxelles) “La sicurezza e la difesa sono per l’Unione europea priorità perché tali sono per tutti i nostri concittadini. Dall’anno scorso continuiamo a potenziare la nostra difesa europea per affermarci con sempre maggior efficacia come garanti della sicurezza sia all’interno sia all’esterno dei nostri confini, investendo più risorse, intensificando la cooperazione fra gli Stati membri e avviandoci verso una cooperazione più stretta con la Nato. Il mondo che ci circonda è in rapido mutamento e ogni giorno ci attendono nuove sfide: siamo l’Unione europea, e in quanto tale dobbiamo assumerci la responsabilità di rispondervi”. Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, ha presentato oggi un documento della Commissione – alla vigilia del vertice Nato di domani a Bruxelles – in materia di difesa. “Una Europa più forte nella difesa rende la Nato più forte”, ha dichiarato. E ancora: “spendere insieme è spendere meglio” in questo settore. Prima della conferenza europea ad alto livello sulla difesa e la sicurezza, che si terrà il 7 giugno a Praga, la Commissione “varerà il fondo europeo per la difesa annunciato a novembre 2016 nel piano d’azione europeo in materia di difesa. In parallelo presenterà un documento di riflessione a più lungo termine nel quale indicherà gli scenari possibili per il futuro del settore della difesa europea, che s’iscrive nell’ambito del dibattito sul futuro dell’Ue a 27 avviato il 1º marzo 2017 con il Libro bianco sul futuro dell’Europa”.
Jyrki Katainen, vicepresidente dell’Esecutivo, ha aggiunto: “Per rafforzare la politica europea di sicurezza e di difesa è necessario servirsi in modo più efficiente dei bilanci per la difesa a disposizione. Le decisioni sugli investimenti nelle capacità di difesa restano nelle mani degli Stati membri e per la difesa il bilancio dell’Unione europea non può sostituirsi a quello degli Stati membri. Nondimeno, solidissimi motivi economici e industriali spingono a intensificare la cooperazione, per esempio riguardo alla ricerca e alle commesse della difesa”. La Commissione osserva: “Si stima che la mancanza di cooperazione tra gli Stati membri nel settore della difesa e della sicurezza costi ogni anno tra 25 e 100 miliardi di euro. L’80 % delle commesse e oltre il 90% della ricerca e tecnologia sono limitati alla dimensione nazionale”.

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