Assemblea Cei: card. Bagnasco, “l’umanità non cammina nel buio assoluto”

Vaticano, 24 maggio 2017: il cardinale Bagnasco celebra Messa

“È sempre motivo di gioia celebrare l’Eucaristia nella Basilica di san Pietro, dove la presenza del Successore del Principe degli Apostoli è particolarmente viva. Ed è motivo di gioia celebrare insieme: portiamo nella preghiera i nostri preti e le comunità di cui conosciamo fatiche, preoccupazioni e speranze”. È cominciata con queste parole l’omelia pronunciata dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, durante la Messa nella basilica di San Pietro, che ha aperto la terza giornata dell’Assemblea dei vescovi italiani. Al centro dell’omelia, le letture del giorno, con Paolo che si trova, mentre si reca all’areopago, “come in mezzo a un mare vasto, esposto ad ogni vento, dove l’impresa appare difficile e forse impossibile”. Nonostante ciò, Paolo “si spinge al largo e confida”: “Non si lascia intimidire: sa che la sua missione è predicare a tutti senza cercare di compiacere: non cerca il consenso e il plauso, è fedele alla verità ricevuta. Il resto è di Dio. Tiene conto della situazione concreta dell’uditorio non per blandire gli uditori, ma per trovare l’appiglio, il punto di partenza. E lo trova nell’ara con l’iscrizione ‘al dio ignoto’. Riconosce la religiosità diffusa anche se confusa di quegli ascoltatori incuriositi o annoiati che lo ascoltano”. In altre parole, per Bagnasco, Paolo “entra decisamente nella storia della salvezza, aprendo così una prospettiva inaudita: la storia non nasce con noi, ci precede e ci genera. Non è una prigione, ci garantisce da tortuosità presuntuose e incerte. In questa storia, dove Dio é presente, l’uomo trova senso e speranza: anche il male e la sofferenza trovano misteriosamente uno sbocco”. “L’umanità non cammina nel buio assoluto: la luce di Dio penetra nella notte come da una finestra aperta”, ha commentato il cardinale.

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