Aggressione a Reggio Calabria: riuscita l’operazione di mons. Giorgio Costantino, anche se resta in coma

Mons. Giorgio Costantino è ancora in coma, anche se l’intervento a cui è stato sottoposto è – secondo il personale medico degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria – “tecnicamente riuscito”. Lo rende noto “L’Avvenire di calabria”. Sempre secondo fonti ospedaliere il sacerdote si tenterà di far uscirlo uscire dal coma, in virtù del fatto che “i riflessi – infatti – sono conservati e don Giorgio sente gli stimoli dolorifici e termici”. Restano da stimare eventuali danni celebrali. Ovviamente la progonosi rimane riservata. Il prete è stato trasferito nel reparto di Rianimazione.
Emergono, invece, i primi dettagli sul fronte degli inquirenti rispetto all’accaduto, fa sapere sempre “L’Avvenire di Calabria”: “A colpire don Giorgio con pugni e un calcio sarebbe stato solo uno dei sette giovani coinvolti, tutti presumibilmente tra i 16 e i 20 anni. Gli altri ragazzi ravvedendo la gravità delle condizioni del sacerdote avrebbero fermato l’aggressore allontanandolo. Uno di loro – secondo quanto ricostruito – si sarebbe fermato con mons. Costantino per prestare un primo soccorso. Grazie all’ausilio delle telecamere della videosorveglianza parrocchiale, i Carabinieri che indagano sulla vicenda contano di chiudere il caso a stretto giro”.
Sul caso è intervenuto anche il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, che “condanna con forza la vile aggressione perpetrata la scorsa notte ai danni di mons. Giorgio Costantino, parroco della Chiesa del Divin Soccorso”. “L’episodio – si afferma in una nota stampa – è stato oggetto di esame nel corso dell’odierna riunione tecnica di coordinamento delle forze dell’ordine tenutasi in Prefettura con la partecipazione del procuratore distrettuale della Repubblica di Reggio Calabria e del rappresentanti provinciali delle forze di polizia. Il prefetto, nel partecipare sinceri auguri di pronta guarigione, esprime la propria vicinanza e solidarietà a mons. Costantino e alla Chiesa reggina per l’impegno profuso in favore degli ultimi”.

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