Reliquie San Nicola in Russia: mons. Romita (Bari-Bitonto), “gesto di valenza straordinaria”

“Questo gesto religioso ha una valenza culturale straordinaria. In un clima internazionale caratterizzato dalla diffidenza, dalla violenza, dal sospetto, dal rigetto, come dice papa Francesco, dallo scarto, questi sono gesti di riconciliazione, di pace, di cui il mondo ha bisogno”. Così monsignor Angelo Romita, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo della diocesi di Bari-Bitonto, a proposito del trasferimento, dal 21 maggio al 28 luglio, di una parte delle reliquie di San Nicola a Mosca e San Pietroburgo, in occasione dei festeggiamenti ortodossi del Santo di Myra. “È un fatto epocale – afferma al Sir Romita – perché si tratta di un grande desiderio che la Chiesa moscovita esprimeva da tempo e che finalmente si attua. È un segno dei tempi che maturano, le circostanze storiche, politiche, geografiche e religiose sono ora favorevoli a questo incontro”. Il trasferimento temporaneo di una reliquia di San Nicola, voluto da papa Francesco su desiderio espresso dal patriarca Kirill, è l’ennesimo gesto del Pontefice di apertura e fratellanza verso la Chiesa ortodossa: “Ma la divisione tra popolo cattolico e ortodosso non esiste qui – dice mons. Romita -. Il popolo non avverte alcuna divisione. Nella basilica di San Nicola l’unità è viva e questo è un gesto non solo religioso, ma culturale, di accoglienza dei popoli grazie all’intercessione di San Nicola. I gesti sono più chiari delle parole perché parlano da sé. Un gesto così semplice e umile ha un linguaggio unico che è il linguaggio di Dio”.

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