Politica: padre Occhetta (La Civiltà Cattolica), occorrono “comunicazione, intermediazione e comunità”

“Dobbiamo chiedere a Dio la saggezza nel governare. Siamo qui per maturare la saggezza del cuore, che ci permette di distingue il bene dal male e di governare bene le persone che ci sono affidate”. Lo ha detto questa mattina padre Francesco Occhetta, scrittore de “La Civiltà Cattolica”, durante una conferenza sul rapporto tra Europa e lavoro che rientra nel ciclo di “CONnessioni”, incontri di formazione politica organizzati proprio nella sede della rivista dei gesuiti. Padre Occhetta nella sua introduzione ha parlato dei populismi e ha indicato tre parole chiave per rilanciare la vita politica: comunicazione, intermediazione e comunità. “Dobbiamo dare testimonianza di noi, non solo dire. Ciò che siamo vale più di ciò che diciamo. Gli insulti non sono argomenti. Bisogna avere rispetto delle idee altrui anche quando non le condividiamo”, ha detto Occhetta. Riferendosi alla presenza sui social network, ha aggiunto che “molti post non creano ma distruggono, le parole sono un ponte per farci capire e avvicinarci agli altri ma hanno anche conseguenze. Condividere contenuti è una responsabilità: prima di farlo dobbiamo leggere e valutarne la veridicità”. L’intermediazione invece può essere, a suo avviso, antidoto ai populismi, che “non vogliono più la mediazione della società. Il leader vuole parlare direttamente col cittadino bypassando gli enti intermedi”. Infine, padre Occhetta ha ribadito l’importanza della comunità: “Abbiamo una grande potenzialità da offrire alla società come comunità cristiana. La comunità si contrappone alla competizione e consente di rendere la vita dell’altro un valore aggiunto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy