Papa Francesco: Caracciolo (Limes), “ha aperto le porte in maniera significativa al dialogo con la Cina”

“Nell’atlante del Papa uno dei primi posti è attribuito alla Cina. Nessun altro dei suoi predecessori aveva aperto le porte in maniera così significativa al dialogo con la Cina”. Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica “Limes”, ha stilato un ordine degli interessi geopolitici di Francesco, durante la tavola rotonda dal titolo “L’atlante di Papa Francesco”, che si è svolta questo pomeriggio nella sede de “La Civiltà Cattolica”, a Roma. “In Cina negli ultimi 20 anni c’è una grande ricerca di spiritualità che si nota anche nel successo di alcune Chiese cristiane di radice evangelicale – ha aggiunto -. Per questo motivo il continente asiatico è una prateria dove portare il Vangelo”. Nelle priorità geopolitiche di Francesco, indicate da Caracciolo, al secondo posto c’è l’Europa. “Ne ha denunciato l’invecchiamento. Quest’Europa non piace a Francesco che ne vorrebbe fare un’Europa madre”. Nel delineare le caratteristiche del papato di Bergoglio, Caracciolo ha indicato la decostantinizzazione della Chiesa, cioè “la liquidazione della sua dimensione imperiale”. “È un’operazione di portata storica estremamente delicata per la quale non basta la dimensione simbolica – ha chiarito -. Il Papa resta comunque il rappresentante di un soggetto geopolitico che tratta con suoi omologhi temporali. La decostantinizzazione della Chiesa può provocare reazioni potenti all’interno del suo corpo e mette in luce la contraddizione tra l’essere la Chiesa dei poveri e l’avere una responsabilità e una dimensione geopolitica”.

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