Lavoro: Cafiero (giuslavorista), nel futuro sarà “intellettuale e creativo”

“Addio ai vecchi lavori pericolosi, ripetitivi e noiosi. I lavori del futuro saranno soprattutto intellettuali e creativi”. Lo ha detto questa mattina Ciro Cafiero, avvocato giuslavorista, durante una conferenza sul rapporto tra Europa e lavoro che rientra nel ciclo di “CONnessioni”, incontri di formazione politica organizzati nella sede de “La Civiltà Cattolica”. “La quarta rivoluzione industriale, cominciata nel 2013, si caratterizza per una tecnologia che consente di interconnettere le macchine – ha spiegato -. Negli stabilimenti che lavorano da soli, l’uomo non è più necessario per governarli”, ha aggiunto il giuslavorista, che ha fatto riferimento ai processi di disintermediazione di spazi, tempi e rapporti di lavoro. “Prima i rapporti di lavoro si svolgevano in uno spazio definito. Adesso ciò viene meno perché l’uomo può connettersi da altri luoghi per intervenire”. Allo stesso modo, secondo Cafiero, “le imprese non hanno più bisogno di localizzarsi per reperire commesse, ciò consente di abbattere i costi”. Alessandro Mazzullo, avvocato esperto del Terzo Settore, invece ha approfondito il ruolo delle imprese sociali. “Il dono è un elemento dell’economico – ha detto -. C’è differenza nell’acquisto, a parità di prezzo, da aziende che hanno come interesse la massimizzazione del profitto e da aziende che hanno come obiettivo la ricerca, ad esempio, contro il cancro. So che da un lato c’è chi lucrerà sulla qualità del prodotto per aumentare il profitto, dall’altro no. Quest’ultima è l’economia sociale di mercato, di cui parla l’articolo 3 comma 3 del Trattato di Lisbona. Si tratta di una forma di mercato dove il profitto ha una vocazione sociale”.

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